IL RUOLO DEGLI ENOLOGI DI FORA BINA WINE CLUB: UN MIX DI TRADIZIONE, INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE
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IL RUOLO DEGLI ENOLOGI DI FORA BINA WINE CLUB: UN MIX DI TRADIZIONE, INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE

In un mondo vinicolo spesso legato a regole ferree, Fora Bina Wine Club si distingue per un approccio che fonde il rispetto per la tradizione con una spinta costante verso l’innovazione, nella produzione dei vini. Alla guida di questa filosofia ci sono i due enologi fondatori, Christian Gastaldelli e Matteo Castagna, che dirigono personalmente ogni aspetto della produzione, dalle prime fasi in vigna fino all’imbottigliamento, senza delegare nulla.

La filosofia enologica: sperimentare senza limiti

La filosofia di Fora Bina Wine Club si basa su un principio fondamentale: evitare la correzione chimica e valorizzare ciò che il territorio di Verona offre naturalmente. L’unico intervento ammesso è una minima aggiunta di solforosa, utilizzata con dosaggi estremamente ridotti per preservare la purezza del prodotto finale.

La sperimentazione è al centro del nostro lavoro. Un esempio è lo sviluppo di una tecnica innovativa per la produzione del vino rosato, che reinterpreta il tradizionale metodo del salasso, rendendolo più moderno ed efficiente. Questo equilibrio tra innovazione e tradizione permette di creare vini che raccontano il territorio veronese in modo autentico e contemporaneo.

Il controllo diretto di ogni fase: il modo migliore per fare vini di qualità

Ogni fase della produzione è supervisionata direttamente dai fondatori, Christian Gastaldelli e Matteo Castagna. Questo approccio garantisce che nulla venga lasciato al caso e che ogni scelta tecnica sia perfettamente allineata alla loro visione.

La collaborazione con i viticoltori locali è altrettanto cruciale. Alcuni di questi non sono solo fornitori, ma veri e propri partner, con i quali gli enologi condividono conoscenze e offrono consulenze personalizzate. Questo scambio reciproco arricchisce non solo la qualità dei vini, ma anche il legame con il territorio.

L’innovazione passa attraverso la ricerca

Una delle peculiarità di Fora Bina Wine Club è l’attenzione quasi maniacale ai controlli analitici. Questi test non servono solo a monitorare la produzione, ma sono parte di un progetto di ricerca interna che permette agli enologi di scoprire nuove tecniche e metodi ogni anno.

Un esempio significativo è emerso già nella prima annata 2023: attraverso un’analisi approfondita, i fondatori hanno sviluppato un metodo per utilizzare la solforosa in modo più efficace, riducendo al minimo i dosaggi senza comprometterne la funzione. Questo approccio non solo migliora la qualità dei vini, ma dimostra anche un impegno concreto verso la sostenibilità e la salute dei consumatori.

La firma degli enologi

Ogni vino Fora Bina Wine Club porta con sé una firma unica: quella delle scelte tecniche fatte dai suoi enologi. È grazie a queste decisioni che i vini risultano così particolari e riconoscibili, un perfetto equilibrio tra tecnica, intuizione e rispetto per la natura.

Il ruolo degli enologi non si limita alla produzione: è una costante ricerca dell’eccellenza, un mix di tradizione e innovazione che permette di creare vini capaci di sorprendere e raccontare una storia unica.

Chi sono i due fondatori

Christian Gastaldelli e Matteo Castagna sono stati compagni di studi alla facoltà di Enologia e Viticoltura di Verona, oggi amici e soci del progetto Fora Bina. Dopo la laurea Christian trova lavoro in una azienda leader di prodotti e servizi enologici, dove entra in contatto con molte cantine e realtà diverse, ma il desiderio di essere protagonista della vinificazione lo porta a cambiare lavorando in una grande cantina privata della provincia. Una enologia “di massa”, come lui stesso dichiara, con partite eccellenti, che finivano con l’essere tagliate con altre di minor qualità per arrivare a standardizzare il prodotto. “Così ho deciso di abbandonare quel mondo, e insieme con Matteo, compagno di studi e poi collega, e grazie anche a un pizzico di follia abbiamo fondato “Fora Bina” per riuscire finalmente a prendere quelle “perle enologiche” e farle arrivare al nostro pubblico senza compromessi, con la possibilità di vivere la cantina ogni giorno e assaggiare con noi vini rari e unici”. 

Matteo Castagna, marito e padre di due figli, grande appassionato di auto sportive e trattori storici, è nato e cresciuto in un piccolo paese in mezzo alla natura in provincia di Verona. A 24 anni ha la prima esperienza di lavoro all’estero come Lab Techinician per uno dei più grandi gruppi spumantizzatori francesi in California. L’anno seguente, grazie ad un contatto universitario, approda presso un importante produttore vitivinicolo dell’est Europa, più precisamente in Romania. Da cinque anni è Responsabile Tecnico di Qualità, Ricerca e Sviluppo di un’altra azienda internazionale operante sempre nel settore prodotti e servizi enologici. “La sfida con Christian è di ritornare alla tradizionalità della lavorazione delle uve supportati dalle nostre diverse conoscenze nel campo con un occhio sempre puntato al futuro. Non ci definiamo né maestri né guru, ma la nostra idea è di essere, con l’aiuto del nostro pubblico, divulgatori dei saperi enologici tradizionali e futuri”.